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Simone Weil – Lettere sulla condizione operaia

/Simone Weil – Lettere sulla condizione operaia
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Simone Weil – Lettere sulla condizione operaia

9,00€

COD: 978-88-32265-37-8

Descrizione prodotto

Simone Weil, Lettere sulla condizione operaia

2023, 80 pagine, € 9.00
Traduzione e cura di Mauro Trentadue

Collana I GRANI

La classe operaia esiste, non è una astrazione, né una elaborazione concettuale, e meno che mai una esigenza dialettica in vista di superiori istanze sistemiche. Il lavoro in fabbrica – nel primo Novecento come ancora oggi – non solo è fisicamente sfibrante, ma soprattutto è mortificante dal punto di vista morale. Narcotizzati da una infantile bolla di benessere, che restringe il nostro sguardo sul mondo alla soglia di casa, e instupiditi da dibattiti asfittici sul futuro dell’intelligenza artificiale, non sembriamo più in grado di collocare il focus della nostra attenzione nella giusta prospettiva: ad alcune migliaia di chilometri da noi le cose sono tuttora ben lungi dal farsi da sole, le macchine non parlano e la manodopera umana continua ad essere – di gran lunga – la tecnologia più economica ed efficace per la produzione dei beni che quotidianamente consumiamo, quindi in assoluto la più usata. In questi primi tristi e trepidi decenni del nuovo millennio il lavoro in fabbrica esige dall’operaio specializzato del Sud del mondo la stessa fatica e lo stesso sudore costati ai proletari europei per buona parte del secolo scorso. Le fabbriche – con le loro spietate catene di montaggio, i ritmi produttivi forsennati e le masse di lavoratori che vi si agitano come formiche – hanno forse cambiato latitudine, sottraendosi così al nostro occhio distratto, ma sfornano gli oggetti di consumo con la stessa pragmatica caparbietà del passato. Oggi, forse, la maggioranza della classe operaia del pianeta ha gli occhi a mandorla o la pelle olivastra, e fatica fino allo sfinimento sotto cieli lontani; la sua disperazione e i suoi lamenti ci arrivano poco e male perché sono spesso repressi da regimi dispotici; eppure il capitalismo inonda il mondo di merci solo grazie al sudore dei proletari, ieri come oggi. Marx lo aveva capito molto bene e da questa consapevolezza aveva fatto discendere la ferrea esigenza che la classe operaia – presa coscienza del meccanismo economico che la condanna a far arricchire sempre più chi inesorabilmente la sfrutta – rivoluzioni politicamente ciò che l’economia capitalistica santifica, ovvero l’ordine costituito, l’ordine di quei pochi che si credono padroni per diritto divino.

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