Franco Fergnani – Merleau-Ponty

Descrizione prodotto

Franco Fergnani, Merleau-Ponty
2018, 74 pagine, € 9.00

Collana I LIEVITI
Raccogliendo un’indicazione dello stesso Merleau-Ponty, Franco Fergnani colloca le analisi dell’autore francese sulla corporeità in una linea di sviluppo propria del pensiero contemporaneo, che tende, nel quadro di una concezione totalizzante del soggetto umano, a superare le dicotomie classiche.

Più specificamente, la ricerca di Merleau-Ponty mira a colmare una lacuna presente nella filosofia esistenzialista. Centrale per questa filosofia è la definizione del soggetto in rapporto alla sua situazione, cioè la descrizione della realtà umana come essere-nelmondo. Possiamo parlare di essere-nel-mondo, possiamo dire che il soggetto fa tutt’uno con l’ambiente circostante, grazie al carattere «misto» della realtà umana, al suo essere contemporaneamente coscienza e cosa; e ciò è dato dal fatto che noi siamo il nostro proprio corpo. Martin Heidegger trascura, nella sua analitica esistenziale, il problema del corpo, della sessualità e dell’esperienza percettiva, cioè dell’esperienza originaria con cui il soggetto s’immerge nel mondo che poi utilizza e trasforma. Egli dà per scontato tale piano di analisi, si colloca fin dall’inizio a un gradino ulteriore dell’analisi fenomenologica. Sartre, invece, affronta sistematicamente lo studio della corporeità: egli introduce la differenza fra corpo-per-me e corpo-per-altri, che evita alla teoria della corporeità di arenarsi nelle secche del positivismo. Ma le interessanti analisi di Sartre mal si conciliano con i risultati della sua ontologia, che contrappone irriducibilmente in-sé e per-sé, reintroduce la nozione di una coscienza-testimone e rende inspiegabile il fenomeno della percezione nella sua gradualità ed ambiguità. Merleau-Ponty ripercorre largamente il cammino di Sartre e si sofferma su alcune difficoltà sollevate e non risolte dalla sua ontologia.

In questo senso, il riportare in primo piano la problematica della corporeità non significa solamente rimediare ad una carenza di analisi su un aspetto tanto importante della condizione umana, ma è un tentativo di fondare su un piano fenomenologicamente più radicale e ontologicamente più saldo le analisi esistenzialiste sull’essere-nel-mondo. Pertanto, al di là dei referenti culturali rintracciabili nel lavoro di Merleau-Ponty, che vanno dalla psicologia della forma, alla psicanalisi, ad alcune indagini di Husserl, occorre sottolineare la portata immediatamente ontologica di tali ricerche.