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Simone Weil – Sulla guerra

/Simone Weil – Sulla guerra
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Simone Weil – Sulla guerra

6,00€

COD: 978-88-32265-29-3

Descrizione prodotto

Simone Weil, Sulla guerra

2022, 60 pagine, € 6.00

Traduzione e cura di Mauro Trentadue
Collana I GRANI

Nei primi anni Trenta, quando Simone Weil scrive le sue riflessioni Sulla guerra, Hitler è già una tremenda minaccia ma non ancora un incubo rossosangue, così la nostra pensatrice osserva che una nuova guerra mondiale potrebbe forse essere scongiurata facendo ricorso alle armi del solo pensiero, decostruendo una per una le ragioni di chi la pensa come una soluzione, come lo strumento più diretto per mettere al mondo un ordine migliore. Tanto per cominciare, allora, non è né legittimo né conforme a ragione immaginare che un nuovo conflitto possa essere un mezzo per la liberazione delle masse proletarie, come sembrava ipotizzare una parte del movimento socialista. Perfettamente allineata con Rosa Luxemburg altra imperdonabile che da poco più di un decennio era andata incontro a un destino tragico Simone Weil considera la guerra come la tomba della rivoluzione, perché porta alla rovina quegli stessi proletari che il movimento rivoluzionario si ripromette di liberare. Quelli che combattono in prima linea non sono mai i padroni, le baionette e le mitragliatrici non portano mai al sole dell’avvenire: il movimento operaio non deve farsi illusioni e ripudiare senza indugio la guerra come strumento di lotta. La nostra pensatrice appare molto preoccupata dalla confusione e dall’incertezza che sembravano dominare a questo proposito il campo socialista in tutte le sue proteiformi ramificazioni. Già una volta, alle soglie del primo conflitto mondiale, la socialdemocrazia europea e specialmente quella tedesca era caduta nella trappola di sostenere una guerra di difesa contro la minaccia di una aggressione imperialista da parte del nemico. In questo modo i proletari erano caduti a milioni, al fronte, in trincea, sotto bandiere differenti, convinti di combattere per una giusta causa. La nostra pensatrice si preoccupa di evitare che questo incubo si ripeta, per ignoranza, per inerzia, per incuria, oppure per colpa di una ideologia che tratta gli operai come carne da macello.

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