John Locke – Le ragioni per tollerare i cattolici romani esattamente come gli altri

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IN USCITA IL 15 NOVEMBRE 2019

John Locke, Le ragioni per tollerare i cattolici romani esattamente come gli altri

2019, 46 pagine, € 6.00

Prima edizione italiana

Traduzione e cura di Mauro Trentadue e Lorenza Mantovani

Testo inglese a fronte

Collana I Grani

John Locke è uno dei filosofi più conosciuti, letti, studiati e giustamente stimati dell’intero Olimpo filosofico d’Occidente. Fondatore dell’Empirismo, uomo di successo sotto Guglielmo d’Orange, geniale contestatore dell’innatismo cartesiano, teorico dello Stato liberale – dell’inalienabilità del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà – le sue parole ci accompagnano come un’ombra fin dai banchi del Liceo. Ebbene, cosa potranno mai aggiungere poche pagine manoscritte, rinvenute nel recentissimo 2015, a un sistema di pensiero già pienamente e consapevolmente acquisito dalla tradizione?

Queste poche pagine aprono un’importante fessura entro un paradigma concettuale che abbiamo da sempre considerato granitico. John Locke, il filosofo della tolleranza, fin dal suo primo scritto dedicato a questo argomento – la Lettera a Stubble del 1659 – ha sempre proposto la libertà religiosa come un valore politico – visto che la confessione professata da ciascuno è solo un suo affare privato, entro il quale il dispositivo pubblico non ha titolo per interferire – ma ne ha sempre escluso tanto gli atei quanto i cattolici romani. I seguaci della Chiesa di Roma, a causa di una teologia politica arrogante, affermano dogmaticamente l’infallibilità del loro Papa, dunque – almeno implicitamente – la loro supina sudditanza al suo volere. Ma il pontefice è anche capo di Stato, con interessi ed obiettivi strategici assai precisi: dunque i cattolici non possono essere sudditi affidabili di alcun Paese sovrano, perché nessuno può rispondere efficacemente a due padroni.

La linea di Locke su questo punto sembra rimanere costante attraverso il fitto tessuto argomentativo di tutti i suoi scritti sulla tolleranza, dal Saggio sulla tolleranza alle Lettere. Ebbene queste poche pagine fortunatamente giunte sino a noi e pubblicate qui di seguito dimostrano il contrario. Il nostro filosofo ha avuto delle importanti esitazioni a proposito del trattamento da riservare ai cattolici romani e ha persino pensato che si dovesse accogliere la loro confessione religiosa fra quelle tollerate dallo Stato. Poche pagine, quindi, ma come si vedrà, davvero rivoluzionarie.