Mauro Trentadue – L’azzardo del bello
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Descrizione prodotto
Mauro Trentadue, L’azzardo del bello. L’estetica dell’etica nel pensiero di Jean Genet
2017, 40 pagine, € 5.00
Collana I GRANI
Intellettuale scomodo e urticante come pochi altri, Jean Genet è apparso – anche da vivo – refrattario a quel processo di museificazione, tipico della nostra cultura, che – mentre conserva – anestetizza le proposte teoriche, inventandole come semplici reperti del passato. La buona coscienza borghese lo ha sommerso nel silenzio, attendendo che l’oblio portasse a termine il lavoro sporco; così oggi lo si rappresenta poco, lo si legge di rado, se ne discute ancora meno. Ecco il perché di questo libro.
Con l’ardore del fuoco e la rabbia del giustiziere Jean Genet invoca un nuovo ordine etico, purificato nella fiamma del bello. Il bello – per lui – è azzardo rispetto alla consuetudine, perturbazione non lieve del canone essenzialistico. Il bello diviene qui esibizione di singolarità, di eccentrica disuguaglianza, di polemica discontinuità. Bello è ciò che fa esplodere la regola rendendola ridicola, declassando la mondanità borghese a semplice parata carnevalesca. Il bello, quindi non è l’emersione solare di una perfezione olimpica – come avrebbero voluto Winkelmann e i suoi – ma l’eccezione sublime che interrompe la serie e cattura l’attenzione in un lampo.
Genet dà corpo ad un canone estetico irriducibile a norma. Egli denuncia la normalità come malafede e la regola come un inganno: il suo sguardo sceglie l’altrove e le sue parole lo scolpiscono in forma di libro. Con un coraggio invidiabile – che gli costò però la marginalità che ancora offusca lo sguardo del pubblico – Genet remò per tutta la vita contro l’ordine borghese. Non raggiunse porti sicuri e questo fatto allarma ancora il lettore di oggi, abbonato più che mai al lieto fine e alla catarsi dei buoni sentimenti. Eppure il suo pensiero è limpido, la sua prosa è lirica, alcune sue intuizioni davvero epocali.
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