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IN USCITA IL 9 MAGGIO 2019

Franco Fergnani, Jaspers

2019, 194 pagine, € 20.00

A cura di Franco Toscani

Collana I Lieviti

Fergnani sottolinea la problematicità, le ambivalenze, la complessità della filosofia di Jaspers, più che mai restía ad essere racchiusa entro formule, catalogazioni, classificazioni univoche e schematizzanti, esposta a oscillazioni e ambivalenze – come quella tra esistenza e ragione o quella tra esistenza e trascendenza, tramite la dottrina della cifra -, aperta a varie componenti che ne garantiscono sì un’unità, ma nient’affatto monolitica e compatta.

Secondo Fergnani, quello di Jaspers non è un pensiero di orientamento interioristico-spiritualistico, ma «una filosofia dell’esistenza contrassegnata da un pathos spiritualistico e religioso»; tale distinzione, lungi dall’essere uno «sterile bizantinismo», vuole sostenere da un lato la piena appartenenza del Philosophieren jaspersiano alla filosofia dell’esistenza e dall’altro prendere le distanze da interpretazioni che operano una riduzione schematizzante del pensiero jaspersiano al mero interesse religioso, inteso come ultimo e radicale.

Rintracciamo anche in questo saggio di Fergnani (come in tanti altri suoi scritti) alcune caratteristiche essenziali che dovrebbero concernere tutto il saggismo filosofico: il riferimento rigoroso e filologico ai testi dei pensatori presi in considerazione, la scientificità; l’ampiezza e la fertilità dei collegamenti e dei nessi individuati fra autori diversi; il grande e genuino rispetto per i filosofi studiati, rispetto che però non conduce mai alla reticenza o ad un mero appiattimento sulle loro posizioni; la finezza, penetrazione e capacità di interpretazione, rielaborazione e approfondimento personale, che allarga l’orizzonte di pensiero e arricchisce continuamente il discorso filosofico con nuove idee, avvia e incoraggia nuovi possibili apporti, ricerche e sviluppi. Nella «situazione spirituale del nostro tempo», il dominio incontrastato della scienza, della tecnologia e della ratio strumentale-calcolante sembra togliere ogni possibile spazio, ruolo e senso alla filosofia, sempre più dissolta nell’ambito della mera metodologia della ragione propria delle scienze umano-sociali. Il pensiero inteso come spiegazione ed esplicitazione tutto oggettivizza, pretendendo illusoriamente di risolvere ogni enigma «cifrato» che alimenta il pensiero come verità. Il pensiero di Jaspers ci aiuta ancor oggi a reagire contro questa tendenza oggettivante, valorizzando quella domanda di senso complessivo, quella capacità di sosta e di interrogazione radicale in cui la filosofia autentica consiste.